Seguono in ordine sparso, i dischi ai quali sono più affezionato. Sono quelli dei quali consiglierei l’ascolto (nel caso non l’avessero ancora fatto) alle persone a cui tengo: con il tempo ne aggiungerò altri.
Dan Fogelberg
High country snows (1985)
Questo disco me lo fece conoscere Davide, un volontario del Parco Nazionale del Gran Paradiso durante un tragitto in automobile, lungo la strada per il Nivolet. Mi aiuta a rievocare molti ricordi, tutti belli.
R.E.M.
Murmur (1983)
Non posso dire di aver ascoltato ed apprezzato interamente l’enorme discografia dei REM. Posso dire però che questo disco, che mi sono trovato in casa, si è guadagnato da solo il posto che ora ha. Un disco che ascolto durante i viaggi, nelle stagioni fredde per riscaldarle ed in quelle calde per festeggiare il loro avvento.
Dan Gibson’s Solitudes
The Nature of Canada (1995)
Questo è un disco che ascolto quando ho bisogno di rilassarmi, i suoni prodotti dall’acqua, i versi degli animali sono disposti in modo da narrare la loro storia. Riesco ad immaginare di essere nei posti che preferisco.
Yanni
Dare to dream (1992)
Di Yanni ci sono diverse opere che mi piacciono, questa però è quella che ascolto sempre dall’inizio alla fine e subito dopo avrei voglia di riascoltarla. Yanni riesce attraverso la musica, a trasmettere una carica di energie positive come pochi altri.
Andreas Vollenweider
Kryptos (1997)
Ho conosciuto Andreas per merito delle previsioni meteo del telegiornale regionale. Da quando ho iniziato ad ascoltarlo non ho mai smesso. Molti dei suoi dischi sono piacevoli ed avvincenti per via della fusione e sperimentazione tra i vari generi e stili. Under the trees of hope mi fa pensare a quando aspetto speranzoso il meteo davanti alla televisione, durante l’organizzazione di un’escursione.
Giuliano Palma & the Bluebeaters
Long Playing (2005)
Questo disco mi ricorderà per sempre Sara ed il viaggio in treno affrontato con gli altri componenti del G.I.M.I. verso Firenze, dove partecipammo proprio ad un loro concerto. Utile per distrarsi delle noie amorose e lavorative e passare un po’ di “controtempo”.
Johnny Cash
At folsom prison (1968)
Purtroppo ho conosciuto tardi Johnny Cash. Questo è stato il primo disco che ho ascoltato ed è rimasto il mio preferito.